La storia non è lunghissima, ma quando si parla di soldi e bonifici… non credo serva spendere troppe parole, no?!
Veniamo quindi al punto cruciale dell’episodio: cosa o “chi” ha spinto queste persone a scoprire qualcosa in più su di te o ad acquistare?
Non è stata magia. Non sto per dirti che posso donarti la Bacchetta di Sambuco prelevata direttamente dalle stanze segrete di Hogwarts, e che grazie a lei venderai tutti i prodotti o servizi che sponsorizzi, senza che tu faccia nulla.
Qui non facciamo miracoli, quelli li faceva un tizio morto (e resuscitato) più di 2000 anni fa.
E’ successo è che, in qualche modo, alcune persone sono entrate in contatto con uno strumento di marketing. Questo “intermediario” li ha educati (al posto tuo!) al fatto che l’Foneh prende bene anche su Marte e contatta pure gli alieni.
Scherzi ed extraterrestri a parte, questa gente – cercandoti su internet o in altra maniera – è approdata in uno “spazio sicuro” ed ha “subito” un processo di educazione.
Dopo due, tre, quattro volte che ti ha sentito parlare (tramite uno schermo), ed ha cominciato a fidarsi di ciò che dici, ha abbassato le protezioni anti-appioppo e messo mano al portafoglio.
E lo hanno fanno in dieci, venti. Magari due anche nello stesso momento.
Siamo sinceri: avresti potuto raggiungere questi risultati da solo, avvalendoti esclusivamente della tua bravura nel condurre le trattative?
Esattamente: non avresti potuto mai raggiungere così tanti clienti contando
solo ed esclusivamente sulle tue forze.
Nemmeno se avessi il dono dell’ubiquità. Lo “spazio sicuro” di cui parlo ti avrebbe comunque battuto sul tempo, raggiungendo più di dieci persone nello stesso momento, mentre tu sei impegnato a bere un caffè con un solo cliente – costretto ad ascoltare le sue disavventure familiari – senza ancora essere riuscito a parlargli una volta del tuo prodotto o servizio
“E’ una scena nella quale vorrei trovarmi prima di subito, se possibile. Ma dimmi, Frank: dov’è l’inganno? Quale segreto oscuro stai nascondendo dietro questa bella favola?”
Non che tu abbia torto. So che potrebbe sembrarti una scena troppo bella per essere vera.
Ma non ho intenzione di imbrogliarti e te lo dimostrerò durante tutta la lettera.
Su una cosa però hai ragione: per arrivare ad avere questo tipo di risultati c’è “qualcosa” che devi conoscere e che finora hai scelto – volontariamente o involontariamente – di NON mettere al servizio delle tue strategie di marketing (o farlo nel modo sbagliato)…
Che potere nascosto può avere un semplice video?
Te lo spiego subito: le persone non si scoprono interessate ad un prodotto per grazia divina e, se sono già convinte di comprarlo, non decidono di venire da te solo perché sei bello o hai il prodotto migliore.
Hanno bisogno di seguire un processo, a volte più lungo, altre più corto, che li porta da “sono indeciso, non so se lo voglio” a “Okay! Prendi i miei soldi!”. E tu non puoi permetterti di seguire personalmente l’arduo cammino di ogni cliente che si presenta al tuo uscio.
Nel caso degli IFhone, invece, la gente è semplicemente finita su uno dei tuoi contenuti educativi e si è sorbita circa 20 minuti di video dove spieghi i vantaggi del tuo prodotto. Magari è approdata su una video-testimonianza di un tuo cliente e, mentre dormivi, ha scelto di volerne sapere di più o, addirittura, spendere dei soldi per acquistare il tuo prodotto.
Scommetto che fino ad ora ti sembrava quasi impossibile potesse esistere un metodo per trasformare un video in un potente strumento di vendita che funziona anche mentre sei tra le braccia di Morfeo!